L’incontro con il discorso eterosofico — la cui virtù più autentica resta quella suggerita da Epicuro: avvicinarsi alla filosofia equivale a prendersi cura di sé; e il cui effetto, stando all’esempio del Giardino, è una vera e propria etica della gioia — permette di scoprire una dimensione meno rigida e più lieta della vita, agisce come una sorta di antidoto agli effetti disumanizzanti del capitalismo. L’esperienza dialogica, talvolta scandita dalla lettura di un testo, diventa l’occasione per esporsi all’alterità e permette l’apertura alle intensità che attraversano e vivificano il soggetto. Grazie a un rinnovato incontro con l’Altro — con la saggezza dell’Altro — può scaturire quella scintilla che trasforma l’esistenza e inaugura, inaspettatamente, modi di vivere singolari e inediti.